di Giovanni Torres La Torre
Luce che orna e disadorna come nelle belle figure
del giorno che si fa notte, o di quando
l’alba apre una ferita
che saetta dalla collina, dai libri dell’insonnia
che offrono innamoramenti di bellezza,
o dalla marina che ondeggia a serpentina
lasciando i tepori dei tetti alle tegole già sveglie
per volgere il giorno alle vele che salpano
all’orizzonte delle Isole di Cristallo.
Possono essere belle carezze degli occhi
altre linee che tondeggiano ferri di balaustre
in cerca di un raccordo tra dita
che intrecciandosi cercano il punto
ove chiudere il passo del ricamo.
Non sai dove giungere nel viaggio che proclami
per desiderio di abbracciare belle ombre
nell’assoluto che nessuno può negare,
pietra miliare al limite di un confine infinito
che esiste nel sublime, o anche in mezzo al guado
generoso al sussurro musicale della vita
che corre verso l’estremo limite.