OTTO MARZO 2016:
NON È GIORNO DI FESTA, AMOROSO FIORE!
di Giovanni Torres La Torre

I
Non salpano più bastimenti con nomi di regine
e per mari sconosciuti,
lunghi viaggi ai quali si confidava
la speranza di un destino.
Il nome di fiore
che generosa madre donò alla luce,
una voce amica ora lo evoca
nel tempo di altre fughe
per non smarrire la nostra umanità,
le parole che ricordano
chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo.

PER CHI SCRIVE IL POETA
NELLA GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA
di Giovanni Torres La Torre

Si scrive anche per gli altri, o soprattutto,
vivi o morti che siano
o frutti che nasceranno
dai fiori a mal partito nel gelo notturno.
Fiori del male? ossessioni della memoria?
immaginifiche visioni?
Il loro profumo, nel ricordo del gelsomino
al paese della madre, anche di notte, soave di bianco
spiava il sonno. Altri ancora,
quando perdevano le foglie, per lunga sete
si spegnevano nei petali, veline ingiallite
per ardore di lume.

“La sua memoria era un archivio formidabile”, ha scritto Eugenio Scalfari. Il nome della rosa fu un successo planetario, tradotto in quarantacinque lingue. Ora che se n’è andato, centinaia e centinaia di milioni di lettori, rileggendo le parole di tutti i suoi libri, non si sentiranno soli.

EPITAFFIO PER UMBERTO ECO
di Giovanni Torres La Torre

Non sono stanche le sue parole
in questa notte che le riflette
nello stupore di uno specchio
al cui argento la vita si sfarina
e in visita – chi va là? –

IN MORTE DOLOROSA DI GIULIO REGENI
di Giovanni Torres La Torre

I
Ci saranno altre occasioni
quando vorrai ancora una volta
parlare della vita di questo tempo,
dei tuoi sogni,
dei laghi, delle montagne e dei fiumi
lasciati come orme di dolorosi e felici sentimenti
di un giorno qualunque,
rimpianti di un solo momento
o lunghi incanti di amori lontani:

E’ implicita nell’omaggio al grande poeta spagnolo, la predilezione di Torres per le atmosfere barocche, i pregi della poesia pura che il Nostro coniuga con un suo personalissimo stile immaginifico e surreale e con altrettanto impegno civile, come abbiamo potuto riscontrare nella precedente raccolta, Luna Visionaria, ed. Prova d’Autore, dedicata ad un altro grande poeta spagnolo, F.G. Lorca.

SULLE VERTIGINI DEL GRANDE ALBERO
di Giovanni Torres La Torre

Omaggio a Luis de Góngora

Sulle vertigini del grande albero
gli uccelli modulavano il respiro del canto
tra fronde a punto di bel ricamo
e rame battuto per lamine dorate.
Ivi è ora tempo di altre assonanze
che evocano sinfonie e rimandi
degni di montagne elevate
tra echi sacri di gentile richiamo.

È TEMPO DI MASSACRI
di Giovanni Torres La Torre

Venite a vedere i morti per le strade
P. Neruda

Drappeggiano i boschi velluti di castagni,
altri grumi gentili di ruggine e sangue
in silenzio si accecano di ombra
nel cadere di una foglia morta.
Anche a occhi lontani è dato conoscere
la storia del lutto
ma non restano segnali di zolla
né pietra di pietà di sepolcro
ove lasciare memoria di fiore.

RITORNELLI DI PAROLE
di Giovanni Torres La Torre

Ritornelli di parole, inquietudini di bambini
si rincorrono nell’ansia di scolaresche
nel primo giorno di scuola,
ma non tutti hanno varcato i cancelli
del mondo sconosciuto
di numeri e alfabeti
e speranze di conoscenze ancora ignote.

Il bambino trovato morto sulla spiaggia di Bodrum in Turchia si chiama Alan Kurdi: indossava una maglietta rossa e un pantaloncino blu. Affido al passaparola la proposta di diffondere l’idea della creazione di una nuova bandiera composta con quei colori e la riproduzione delle linee degli indumenti vessillo di nuovi diritti umani.
Giovanni Torres La Torre