di Giovanni Torres La Torre
Luce che orna e disadorna come nelle belle figure
del giorno che si fa notte, o di quando
l’alba apre una ferita
che saetta dalla collina, dai libri dell’insonnia
che offrono innamoramenti di bellezza,
o dalla marina che ondeggia a serpentina
lasciando i tepori dei tetti alle tegole già sveglie
per volgere il giorno alle vele che salpano
all’orizzonte delle Isole di Cristallo.
Possono essere belle carezze degli occhi
altre linee che tondeggiano ferri di balaustre
in cerca di un raccordo tra dita
che intrecciandosi cercano il punto
ove chiudere il passo del ricamo.
Non sai dove giungere nel viaggio che proclami
per desiderio di abbracciare belle ombre
nell’assoluto che nessuno può negare,
pietra miliare al limite di un confine infinito
che esiste nel sublime, o anche in mezzo al guado
generoso al sussurro musicale della vita
che corre verso l’estremo limite.
Altre linee di bellezza hanno turbamenti
di piccole cose in forma di conchiglie
o senza nome che la poesia scopre, o nasconde
nel timore che qualcuno, maldestro, possa sciupare
il movimento della sua grazia,
il passo nudo, una carezza
sulla linea della fronte o contornando il viso
nel movimento che volge lo sguardo
a improvvisa luce.
Giorno di San Valentino
nei misteri della bellezza di James Ensor,
nella cassettiera di Sanvator Dalì,
nello splendore dei “grandi suoni larghi”
di Rainer Maria Rilk e i volti di altri
mai stanchi di sognare,
di occhi di gioia ed emozione
che si fanno compagnia.
Liquidità onirica dice sentimenti
di cui non si è sentito dire,
è la poesia, nella ricorrenza di S. Valentino!;
ogni giorno della vita ha un tempo
di musica e vento che accarezzano
un’orma ancestrale dell’anima,
come passo nella fiumara.
“E’ una linea estetica dell’amore per la bellezza”,
azzardò il cardellino, alle gemme del bosco,
ove anche semplici creature hanno voce.
Anche il mare ha da dire la sua,
si diverte con giochi d’onda,
un’estasi di divinità.
Fanno coro, sirene e tastiere che ammaliano,
salgono a riva di fine Trazzera Marina
grandi praterie di ventagli bianchi,
e tra canneti e spuma del Tirreno
Debussy compone il “Dialogo del vento del mare”
e la luna, amica di amori possibili e impossibili
e della tenerezza di sempre,
si amaliò a quel suono e volle dispensare consigli
alla bella notte di San Valentino.
Capo d’Orlando, S.Valentino 2019