I giorni mortali dobbiamo ancora guardarli negli occhi e salutarli in uno specchio di mondi che se ne vanno via, articolazioni di silenzi che sfarinano ai bordi della luna e si spengono non visti dai nostri vecchi in fine lenta di corale che si allontana.
Si svuotano i nidi della grande quercia
Non ci siamo a vederli partire
Con le parole che non abbiamo potuto dire
Neanche con fanfara di silenzio
A donne e uomini
I cui significati di viver
Abbiamo ignorato da tempo
Come storia trasparenza
Di un suono di pianoforte memoria vivente che torna nella notte
Sulla tastiera di lontananza di stelle.