Quale astrazione

Quale astrazione
Disegna pensieri di arabeschi
Indispensabili
Per chi non sa animare suoni
A rivoli e sinuosi
Capaci di trovare luci a spirali
In ogni cielo sciolto nei capelli
E nel fiato sfuggito alla terra?

La demenziale ripetizione
E le voci del bosco
A soccorso si animano
A conclave di coro
Con fremere consueto di felci
Tastiera in progressione di età di ombre
Cercano sentieri
Per un ritorno.

Smarrite
Le mani
E per dubbi di ripetute svolte
Si preparano all’inganno.
Il venditore di specchi
Aveva promesso alla finestra
Un pettine di osso
Quando quella si sporgeva
Nel petto di ultima giovinezza.

Nessuno ricorda
Era voce che si insinuava nelle terre di Ducezio
Dii aver visto vagolare l’ambulate
Da quelle parti di lecci di carbone

A esaltare bellezze di specchi
Bottoni di madreperla
Spille da balia
E lo spartito dell’ultima dispensa.

Cartolina e testo di Torres
16 agosto 2020

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