Di Giovanni Torres La Torre
Alle quattro del mattino, una boccata d’aria.
La luna dice che ne hai diritto, la guardi
Non solo con i tuoi occhi.
Innamorata del tuo destino
Ti chiede di scriverle qualcosa
Della vita e della comune amica
La morte.
Posso farlo ancora, rispondi.
Si scrive per chi
Non ha perso il diritto di leggere
Come chi guarda e chi ascolta,
Alla luce e alla musica,
Ma anche per i sordi e i ciechi
Sperando leggano la tua bocca.
Si scrive per grandi
E piccoli amori
Anche parlando col vento
Le cicale e le formiche,
Si scrive agli angoli deserti delle strade
Che hanno perso il nome
Il numero dei portoni
I nidi sotto i balconi.
Si scrive
Per gli occhi che non sono tuoi,
La luce che ti danno
Per guardare pestilenze
E bellezze del mondo, per il miele
Dei frutti che baci sulla bocca
Per i medici che curano la tua vita
Leggono il tuo sangue,
Per chi lava le scale e pulisce le strade.
Si scrive per parlare con la vita
E con la morte,
Per patteggiare con entrambe
Lo spazio che che tocca al tuo inchiostro
Al pentagramma di un sentimento oceanico.
Lo aspettiamo con l’alba.