Si può dire che la bellezza di un volto
non sia solo una particolare fisionomia
ma, ancor più
una specifica qualità di desiderio di esser vista
come trascendenza di una realtà.
Essere guardata, si chiese foglia d’autunno,
è forse voglia di mostrare,
anche cadendo, una presenza nascosta,
un occulto di me
che era vita e che muore.
La bellezza, rispose l’indovina
leggendo emozioni di nervature di foglie,
non è soltanto stato di esistenza formale,
ma quel desiare trasfigurante
di ombre e luminarie.
Inferi e superi, proseguì, di amori
di tenebra e luce, li visse Persefone:
per rinascere bisogna morire,
gioco umano e divino
è il senso eterno dei misteri eleusini.