Il paesaggio e la bellezza: maledetti piromani terroristi

 

di Giovanni Torres La Torre

Vi maledica il canto del gallo
quando aprirà l’alba
al sorgere del sole sulle montagne
devastate dal vostro fuoco.

Vi maledica nel sonno
e ovunque cerchiate riparo
il muggito degli armenti
arsi vivi dal vostro fuoco.

Vi maledicano la paglia nascosta dei nidi
e i canto che più non si ode
soffocati dalla vostra cenere
nell’arsura del vostro fuoco.

Vi maledicano il pane della rosa del forno
il chiodo sconnesso della chiave
nella ruggine lamentosa delle porte
i canali di terracotta delle grondaie.

Vi maledicano la pergola
della casa di campagna degli antenati
il fiasco del vino e il bicchiere controluce
nelle sere dei racconti della vita andata.

Cani senza ragione siate maledetti
per il morso al viandante
per il grano bruciato sulle aie
e il grido fuggitivo dei merli.

Siate maledetti per le disperazione
del mascherone della fontana
che agonizza l’ultima stilla
nell’attesa vana di una carezza alla fronte.

Vi maledicano i muri di pietra
dei terrazzamenti delle vigne
le smorfie degli ulivi scavati dalle fiamme
i gelsomini appassiti ai balconi.

Vi maledicano i muri scalcinati
delle case abbandonate
le schegge arrossate di tegola
tra pietra e pietra congiunte dalla calce.

Vi maledicano il vento
nei canneti dei fiumi
gli alberi nel paesaggio della bellezza
le siepi di more e il profumo dell’origano.

Vi maledicano le tracce di alfabeto
degli evviva e abbasso
dell’ultima passione proletaria
sbrecciati su ruderi in solitudine.

Vi maledicano la bella e la brutta
memoria della vita
l’ultimo sposalizio di paese
la parola promessa “prima di mezz’ora torno”.

Vi maledicano le mani dei bambini
i loro libri di scuola e la luce degli occhi
che raccontano ancora storie di castelli
di segrete stanze incantate di fate.

Vi maledicano le speranze più belle
il latte delle madri
le colombe dei solai
che hanno smesso di tubare sogni d’amore.

Vi maledicano le mani delle madri
che ricamavano lenzuoli
i vostri maestri di scuola
il bacio della prima ragazza.

Vi maledicano i platani
gli ulivi i noccioli i castagni
siate maledetti dal fiume Timeto
e dal ventre che vi ha generato.

Vi maledicano gli alfabeti
della lingua siciliana
il museo sonoro del bosco della memoria
le pietre dei teatri greci e i nomi dei mari.

Capo d’Orlando, 1 Luglio 2017

 

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