di Giovanni Torres La Torre

a Nicola Piovani

I
Non trovavi chi eri andato a cercare,
d’altro canto potevi anche ingannarti
non conoscendo ombra di ritratto,
né turbamento di musica
né stupore che regge bellezza di sua scrittura.
Poteva anche essere foglia curativa
per lenire un dolore
o fiore a basso stelo che ascolta un suono
in luogo di meditazione.

di Giovanni Torres La Torre

A volte, la grazia e l’amore che le parole contengono, in poesia soprattutto, riescono a dire storie incredibili di bellezza.
È questo il tema sul quale il nostro poeta insiste ancora, con i suoi notturni: ritorna il mare sotto il monte di Capo d’Orlando.
È annunciata intanto la prossima pubblicazione del libro di poesie “Desiderio di chimera si sublima”, (prefazione dello scrittore di Francesco Ingrillì) con ARACNE editrice, tra qualche settimana nelle librerie.

 

In verde bluastro di bella pittura
si veste l’estate,
da sotto il monte di Orlando
ove sonnecchiano pietre di antiche leggende,
onda dopo onda
muta nel lieve vento che non è di mare,
ascolta il suo cantare ragazza dai piedi scalzi,
punta lo sguardo
sull’azzurro turchino di un fazzoletto di cielo
che si perde nelle lontananze delle Isole di Cristallo.

di Giovanni Torres La Torre

La vasta tematica dei “diritti umani” è sempre stata presente in tutte le opere di Torres La Torre, sin da una delle prime, il romanzo “Bandiere di fili di paglia, di cui il filosofo francese Enry Birault, docente alla Sorbona, scrisse “[…] opera che affonda le sue radici nella inquietudine umane” (v. sito dell’A.).
Si annovera, tra le altre, il murale di S. Piero Patti, paese natale dell’artista, dedicato lo scorso anno a Rehanè Kurdi.

In memoria di Rehanè, madre
di Alan e Ghalib Kurdi, sposa
perduta di Abdullah.
(Giornata del Rifugiato, 2017).

 

Quando la vita avrà smesso
di ricordare la terra del vostro ultimo sonno
e anche il suono di voce
si sarà perso per sempre,
una parola, rimasta da qualche parte
tornerà a farsi sentire, memoria di una tragedia
in scena sulla spiaggia di Bodrum,
fine del viaggio dell’aquilone
quando avverte, nel sussulto del volo,
il filo che allenta segnando il punto
ove incrocia la morte,
persa la rosa dei venti.

di Giovanni Torres La Torre

In memoria di Paolo Borsellino, Agostino
Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo
Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio
Troina, vittime del terrorismo mafioso,
nel 25° anniversario della strage,
19 luglio 1992-19 luglio 2017

Appena una pausa, da Capaci a Via d’Amelio
un sussulto di volo di farfalla superstite al rogo
trasecola al limite della collina,
un altro terremoto, il tempo di guardarsi negli occhi
chiedere i nomi degli ultimi morti,
contarli e abbracciare i vivi
nell’inganno di un conforto.

di Giovanni Torres La Torre

Alle raccoglitrici di nocciole di tempi lontani

Dopo lungo tempo,
– già favola sognante
della vita che trasmigra
e sarà forma di frutti
congiunti da madre natura -,
giunse a cercarvi sui monti Nebrodi
la bellezza del nocciolo,
dei suoi corallini di seta
con inflorescenze a spiga,
nobiltà di ricamo latino
e gemma femminile:
Corylus avellana
nel vestitino della festa,
la scienza botanica affidò quel nome forestiero
all’anima della pianta,
fuggita con vento propizio dalla Mesopotamia
o dal Mar Nero con nuvole vaganti,
per giungere nella terra dei caprioli,
dell’origano cenerino e violetto dalla Grecia,
dei sommacchi arabi che tinsero gli scialli
in terra di vostra grazia,
madonne bizantine!, volti di altri deserti e mari.

Per il primo maggio 2017 – settantesimo anniversario della strage.
di Giovanni Torres La Torre

Fili di paglia attorno al sasso di Barbato
e il suo nome siciliano
– socialista nella vita dei sogni, si chiamava Nicola-,
invitano la memoria a ritornare
al giorno della festa per leggere le parole della pietra:

Per la perdita di un frammento del grande Pianeta

di Giovanni Torres La Torre

Capo d’Orlando, città amabile
lungo la sua riviera giardini di limoni
generosi nella terra che un tempo non lontano
si ornava il petto di bel fiore arabo,
partoriva nel tempo giusto il limone
battezzato “oro giallo”.

(Domenica delle Palme dell’anno 2017)
di Giovanni Torres La Torre

Un rullio di tamburi rapì il silenzio,
al loro allarme e impaurito
un volo di colombe fuggì dalle vetrate
lasciando sui muri scheggiati
figure dolorose trafitte nella carne.
Non c’è scampo alla ferita della fronte
nelle voci che cercano nomi di bambini
ma non li trovano neanche nei cieli
della cattedrale i cui angeli
mostrano ali spezzate.

di Giovanni Torres La Torre

Devono essere gli abitatori dei luoghi, le popolazioni, gli attori principali di una nuova concezione del paesaggio. Se poi, come nel caso della visionarietà della poesia, ci mette lo zampino anche la mitologia – e non a sproposito – assieme ai “pascoli smarriti nella lontananza” è possibile nel lavoro della tessitrice di Floresta, ammirare il passaggio del carro mitologico di Afrodite mentre offre una mela, frutto del luogo, “al morso dei malati d’amore”.
Con questa poesia di Torres la redazione di 98zero aderisce alla Giornata Europea dei Parchi.

GIORNATA EUROPEA DEI PARCHI

Arpeggio di mano destra
gioca la sua tessitura lungo un sentiero
che in salita cerca nidi.
Nella giusta stagione ondeggiano spighe,
lontani pascoli sembrano smarriti nell’indolenza.
Il brano musicale dei campanacci è assai vago,
un’ombra indecisa
come se la sua fosse scelta di vaghezza,
un ricordo di dèa della primavera
che quando passava da quelle parti
di buon mattino liberava gli stazzi.