di Giovanni Torres La Torre

 

Poi il silenzio di sempre
venne a stringere il collo alla notte
mentre le acque in verde bluastro
della bellezza cantata,
continuavano a battere gli scogli.
Ma, là in agguato, una mano
compagna di strada della vita, ghermiva gli anni
a fanciulla innamorata del mare.
Da sopra il monte, moneta d’oro incompiuta,
la luna, passando tentò di dire qualcosa,
e gli oleandri, fragili e intimi
porsero i loro fiori.
L’ultima luce del giorno svelò dopo,
al bordo delle pietre, il confine tra vita e morte
affidandolo ad altri contorni
che sbiancano come calce l’onda
accarezzando innocenza di rosso fiore.
Eterna ammutolisce la parola
sullo stesso confine della bellezza
ove il tempo semplice e innocente
questa volta ha lasciato libero
un nome di aquilone.
Non è dato sapere se ci saranno ancora
parole per cantare la bellezza bluastra
del mare, per accarezzare quelle acque,
i fiori e le erbe di Gea
e i sogni nelle forme del bello
dei suoi quaderni,
ove la vita continua in luogo impossibile da dimenticare,
come fosse suono di pianoforte,
anni d’amore di una goccia d’acqua
che si percepisce come perpetua,
al mascherone della fontana,
nella carezza della sete,
punto esistenziale di riferimento
sottratto un giorno alla vita
con violenza di piccone.
Gea , addio.

 

Capo d’Orlando, 7 agosto 2017

Foto di Silvia Ripoll

Eppure, eppure,
si vive ancora
a cercare
di tanta bellezza
il biancore
di quel cilestro
che si aggira
nei mercatini
di musiche
e parole banali
esuli
di ultima tenerezza
di gelsomini
e glicini.

Ultima tenerezza, radiografia.
Opera e testo di Torres, 31 Luglio 2020
Estatecultura, Mondadori point e centrocopie

…per quali frutti

gli uccelli impollinano

la vita…è forse

il nespolo

o l ‘albero del sorbo che

non beve,

forse l’ulivo

con grappoli

di cenere…

Cartolina e testo di Torres
30 Luglio 2020

Una manata di gusci
e ombre
dettagli di un romanzo
come nella vita
fili di trama.

Pregiate conchiglie
si mostrano per stupire
in epoca di decadenza
e in terra nascosta
di cristalli.

Non si attendono soccorsi
di cercatori
di altro oro
in altri abissi
di emozioni.

Possono ancora stupire
palpiti di tenerezze di ombre
in luci di foglie
che si sublimano
in biancori di cilestrino.

Sarà presto
un agguato di indolente banalità
a soffocare amori di suoni e parole
fatiche e giochi
della bellezza della vita che continua.

Cartolina e testo di Torres,
Capo d’Orlando, Estatecultura 2020
Mondadori Point, Centrocopie
Esposizioni Torres – Ripoll

Di Giovanni Torres La Torre

Ai Maestri Calogero Giallanza e Marco Corrao



Al culmine di ogni viaggio,
Il ritorno nei luoghi lasciati
È uno scoprire nuove residenze
Di suoni parole e gesti
Di poesia senza frontiere.

Un sentimento musicale di vento oceanico
In andataritorno
Ti prende ,ogni volta
Con cilestro di velo
Di terramarecielo cinto al collo.

A inseguire fughe notturne,intervalli e precipizi
Di ombre e profumi di gelsomini
Gemere sillabe di silenzi mai uditi,
Sono le cavalcature alla mangiatoia
O che scalzano ferri con cadenze degne di tremore.

Un fiato di luce danza petto disperato di chitarra,
Flauto silvestre in allegranza;
Sono istanti di palpebre innamorate di ogni cosa
Che riaccendono il loro parlare e guardare
Dopo ogni pausa.

In ogni luogo di scansione, quando svolta l’angolo
E ritrova improvvisa primavera tra le braccia
È l ‘estetica tenerezza smarrita del quotidiano,
In ansia di tempo per le bellezze della vita
Del fiore smarrito.

Capo d’Orlando 21 luglio 2020

Estatecultura, Viaggio a Narinafestival e a Villa Piccolo


Mondadori Point, Centrocopie Capo d’Orlando
Mostre Torres-Ripoll

 

 

Canto per la strage di Via D’Amelio

di Giovanni Torres La Torre

In memoria di Paolo Borsellino, Agostino
Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo
Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio
Troina, vittime del terrorismo mafioso,
nel 25° anniversario della strage,
19 luglio 1992-19 luglio 2017

Appena una pausa, da Capaci a Via d’Amelio
un sussulto di volo di farfalla superstite al rogo
trasecola al limite della collina,
un altro terremoto, il tempo di guardarsi negli occhi
chiedere i nomi degli ultimi morti,
contarli e abbracciare i vivi
nell’inganno di un conforto.
Ma non si ode l’ultimo passo spezzato
a mezz’aria tra cielo e terra;
a sapere ascoltare,
voce oracolare si udì con tono smarrito:
“Verrà un giorno altra parola
a riannodare meglio la creta del nido,
la Sicilia è quel romanzo da scrivere,
camposanto che si agita con voci di vivi,
luna che farà chiarìa,
voce della ragione che chiama memorie”.

II
Rullavano da tempo tamburi di morte
per Paolo Borsellino
e anche il sorriso che sfiniva
non ebbe tempo per dire
il nome del frutto morso per l’ultima volta;
presto il calice della sete dei giorni
si sarebbe infranto, lasciando in solitudine
il gesto delle mani, l’ultimo fiore alla madre
stanco e rotto nel collo.
All’ora della morte
il segnale più potente doveva essere
il canto della poesia, la parola forte
più di una pietra nella fionda,
arma che spacca il silenzio,
filo d’erba che rompe il cemento.

III
Di altra passione furono invece fremiti
nell’accostarsi all’atto supremo,
ansia di occhi e fisionomia di madre,
apparizione a chi vide bellezza siciliana
di antica madonna, non più giovane nel volto,
abbracciare lo sconforto
come altre nelle strade del mondo,
in un qualche vicolo o piazza dell’orrore
o mesto viaggio che accompagna le bare,
inizio di altro giorno, quando su filo di asciugare
si alzeranno braccia
a stendere brandelli di sudario,
di ala di colomba maciullata sull’asfalto.

Capo d’Orlando, 2 Giugno 2017

Che metafora sia
dissolvenza di specchio
con le spalle al muro
il suo argento
nel cancro roso ai bordi ?
Un suo proprio esclusivo suono
corpo e anima di colore?
Un mito,forse
che vuole raccontare
storie vere?

Mondadori Point e Centrocopie

Bellezza mutante, Plumelia, 2019, premessa di A. Gerbino, opera di copertina di S. Ripoll

Cartolina e testo di Torres,
Capo d’Orlando Estatecultura 2020

Rivoli di azzurrità
bagnano le spalle delle ninfe
nei boschi di Ducezio
al rosmarino
e al suono che conduce la danza
in leggerezza di velo di silenzio
nell’onda divina
del flauto di Pan.


Cartolina e testo di Torres
Capo d’Orlando Estatecultura 2020,
Centrocopie, libreria Mondadori Point
Esposizioni permanenti di opere di Torres-Ripoll

Di Giovanni Torres La Torre

Suonano la luce e tutte le cose
E i colori dei silenzi eco lontana
Del Canto Jondo
Sangue nascosto
Di Federico Garcìa Lorca
Nostalgia di parole e fiumi
E luoghi ove tornare.

Viaggio nel sogno
Di voce esangue
Che dispera gridi di chitarre
Alla sordità colpevole del mondo
In finzione di tenerezze e incanti.

Cartolina Torres
Estatecultura, capo d’Orlando 2020

CENTRO COPIE E MONDADORI POINT,
ESPOSIZIONI PERMANENTI TORRES-RIPOLL