Dall’ artiglio del leone all’orma della mano,
dal miracolo del seme delle stagioni
alle cifre di antenati su tovaglioli
e alle pene di Aracne e Persefone,
altre assonanze e dissonanze della vita
continuano a tessere e disfare
destini di oroscopi
col gesto delle mani che sanno parlare
tante lingue sconosciute
piantare e spiantare spighe e parole
forare suoni di canne fuggire e tornare
con o senza vele di suono di vento.
Categoria: Arti figurative
Non moriranno
neanche quando il fiato
avrà interrotto
il viaggio
di partire e tornare
sulle nostre strade.
Sono turni di venti di flauti
le cui note di rose
fioriscono primavere
e per infiniti orizzonti
creano e vivono i possibili destini.
Come suoni divini
le cui anime si confidano
in molteplici svelamenti
le loro storie altro non sono
che misteriche varianti creative di emozioni.
Laboratorio dei linguaggi Torres
Capo d’Orlando, Messina
15.2.2021
Non hanno più voglia di raccontare
I remi tirati in barca
Nello spazio corporeo del fasciame
Ove anche il nome
Della piccola balena bianca
Ha sbiadito
Il turchino del suo ricamo.
Tra reti di intrighi di viaggi
Non più mani di pirati
Cercano approcci di gesti quotidiani
Sicchè altri spazi si sono impitriti su ancoraggi di fianchi
Stanchi di avventure e lune propizie
Di notturni
Verso le Isole di Cristallo.
Ora
Nel silenzio di una qualche consistenza di memoria
Fortuna di ogni amore
Solo la musica de mare
Coinvolge
L’apparenza delicata
Di qualche silenzio
Di relazione che sopravvive nel frusciare di bassa riva.
Laboratorio dei linguaggi Torres
Capo d’Orlando, 15.2.2021
Andandosene
portarono via anche la porta
lasciando l’ alfabetiera
perché nessuno potesse scrivere
nelle proprie memorie
di aver bussato invano.
Ancora più generoso
il tempo che venne dopo
che aprì alla visita della Luna
l’ astronomia dei sogni
e alle farfalle fantastici viaggi.
Ma altri angeli colombi vagabondi
tra cannicci di trazzere marine
ritrovarsi in amoroso convivio di baccanti
a tubare senza ritegno
l’amore che si era disperso in quotidiani
naufragi di inconsistenze.
Laboratorio dei linguaggi Torres
Capo d’Orlando 12.02.2021
Si può presumere
siano fisionomie di primavere vicine
che tornano a far visita alla dèa Thiana
sulla rupe del Rosmarino,
ma le loro ansie di grazie
pare vogliano cercare,anche
il primo grande stupore della vita
al cospetto di Gea,
l’amore per non perderla
e sopravvivere, affidandosi al disegno
di meccanismi originari
del grande disegno vegetativo.
Arriveranno, siamo sempre in attesa,
momenti allarmati, come naturale che sia
la difesa del salvamento
sarà allora fisiologica, di una concezione degli amori
come le note di un pentagramma
che si confondono in flauti di vento
miscelando scoli notturni di grondaie
palpebre di lampe e orazioni
della normalità del mondo,
delle inquiete metamorfosi di sogni e nuvole.
Si seppe che il vento
arrivò dopo,
a massacro compiuto
non ebbe occhi per piangere
nè i viandanti che lì sostarono
tra l’erbe scorsero
orme di altre lacrime.
Si pensò che, forse
non era stato necessario sprecarle
per testimoniare
la loro innocenza.
Erano alberi di vita vivente
felici di tenersi per mano
senza più voce a testimoniare l’oblio se li porterà via.