Categoria: Arti figurative
Fiorisce ancora
vento lieve accarezza sospiri di tende
con bisbiglio di orazioni.
Riprendono fisionomia
calligrafie della ragione
colori di cuscini di Plinio sul petto.
È fuggita Proserpina
in desiderio di ricami
per ornare giardini di finitezze.
Desideri di altari ardono sacrifici
confidano sogni a fantastiche congiunzioni
di astronomie in grazia di Venere.
L’ una accanto all’altra
Le parole,singole unità
In desiderio di vivere un racconto,
Pietre di sentieri di viandanti della vita,
Armonie accertate in confidenze dell’anima,o di sogni
Che cercano una loro euritmia,
Bellezza di architettura contadina
Patrimonio dell’umanità.
Leggiadre figure, pietre di Fidia e parole
A saperle incatenare sono il bello che intendiamo,
L’armonia dei tetti dei quartieri popolari
Dei nostri paesi umani,
Di arabi, greci e gallo-italici,
Perchè il vento non le rapisca, passando.
Parole e pietre, occhi di Ninfe
Santuari del fare e del dire
Non si sono ancora arresi, respirano
A celebrare metafore di vita eterna,
Sensualità della bellezza di allori e tralci
Della creazione e della nominazione, sono
Figure di scavi archeologici in fondali dell’anima,
Di parole e suoni che saranno polvere.
Omaggio al Maestro
Michele Allegro
Stimolo sensoriale si figura
nel palpito sonoro di un tremore
all’antica lampa della notte.
Inquieta sulla mensola
gioca con veli di ombre
ricamando lembi di un racconto.
Lo scopri in tempi di dopo
a margine di ricordi che ritrovi
nelle orme sterrate di un sentiero.
Siamo andati a cercare un rimpianto
energia primaria fluida nella voce
di ricordi perduti.
Ci lasciamo andare nelle ali
a veleggiare
suoni di mondi interiori.
Su inquieta onda
si sublimano rimpianti
che cercano riparo.
Si frange sulla tastiera
costellazione di gocce
in monologo interiore.
Lo ha protetto una dèa
e ora ne dona lo spartito al maestro
perché la musica continui a vivere.
Ricordi perduti, composizione del Maestro
Parete seconda
Sull’ orlo dell’ultima luce
si esce dal sè
per vagolare nell’anima del mondo
È così, da vita a vita si commiata l’ arcobaleno
Tra fantasmi di nuvole che aprono i loro mantelli
a ornare l’ incantesimo.
si rompe, a volte, lo scambio
nell’ evoluzione naturale
del dare e ricevere
è ogni vita e ogni vita ritorna alla radice del suo essere.
Ma perchè specie di natura sopravviva
ogni elemento che respira trasmetta ad altri
un patrimonio che in loro si evolve
un passaggio di acquisizioni come dire del sole
di le corbusier
quando sorge tramonta e risorge
e ritma la vita degli uomini o la limita, all’ ultimo bicchiere
della staffa.
Quali correlazioni reggono
da valle a valle
un convivio di ninfe
e visioni alberate di confini?
E quali occhi figurano
forme alterne di chiome
di sistemi segnici frangivento
e latenti amabili significazioni
di muri e alberi di vita antica
superstiti al rogo?
E tra postille incompiute e timide
di svelamenti di oroscopi
e la mano che conduce gioco di foglie,
che desiderio è possibile
oltre il delirio musicale
di un organo a canne incantate
e il ciuciulire di uccelli che trasalgono
per avvistamenti di gelsi di madreperle?
E quali nessi tra i cantori della vita
e l’abbaio dei cani dei predatori?
Rifletta al suo passare
la ninfa del vento
nel confidare i misteri dei suoi viaggi
nelle complessità della bellezza
che accarezza, per altre forme
ricami di scialli
in figure di lunette
o di quella altura in notturno sogno di luce
che rinasce.
Capo d ‘Orlando – Naso, bosco di Amola, Messina
Ogni valle ha la sua poiana,
un paesaggio di rimandi
e voli che si occhieggiano,come nella vita
amori con indeterminatezza
di luci e ombre.
Ma, se non questo,
è quiete immaginativa di emozioni
che orienta le ali
nel gesto che cerca un mito di danza,
di parola gregaria nel cingerle il fianco.
Del linguaggio, sui linguaggi amanti
per restare in vita, la poesia
esplora altitudini e precipizi, si affascina del vuoto corteggiando sconfinamenti,
inganni di oroscopi e di indulgenti stelle cadenti.
Che sia consapevole è nel fascino del mistero
cui non chiede chiarimenti, anche gli uccelli
hanno benevoli divinità che concedono i semi
nidi di sterpi e madreperle,
melodie di cielo e terra perché la vita continui.
Capo d’Orlando – Naso, Bosco di Amola, Messina