di Giovanni Torres La Torre
Traccia armonica sale dalla risacca, trascura
ove l’orma ha dimenticato i passi
una energia di transiti,
in ordine e in disordine si confondono
nell’indolenza di lentezze che scrutano brandelli di ombre
alternanze in sussurri di saluti,
ma sono lontane le assenze di giorni
che a lunga luce hanno perso gli occhi
scrutando languori di orizzonte.
Anima presente con le sue forme
depone a pazienza di formica
ansie di parole perché segnalino
veliero in vista, o disgelo
di misura nascosta in ghirigori,
un volto sereno di voce
o suono.
A sera, e ovunque siano
gli ultimi varchi di luce
cercano la quiete di un nido,
una possibile dolcezza che declini
a fragili ciuffi di fiori,
a stanche vaghezze incurvate
alla pergola del glicine,
verso linee di colline i cui profili
si perdono nella spensieratezza
delle malinconie dell’infinito.
Capo d’Orlando, agosto 2019