“Diario pubblico”
di Giovanni Torres La Torre
Ascolto lontananze di luci e suoni
Polifonie di colori
Come se una divinità dei luoghi
Avesse voluto svelare un incantesimo
Con voce di flauto traverso
Ma non appare volto di sirena
Ma di colline di ulivi orientali
Nostalgia di orazioni amorose
Di scuola poetica siciliana
O ruote di carretti
Su pietre di fiumi che scorrono
Tamburi sulle aie
Che tremano sottane di gitane
Afrori nel piscio su fieni
Di giumente in calore
Una processione di stelle
Che recitano storie a più voci
In duetto di leggerezza scenica
Di un tramonto che recita
La morte di scialli di ultima luce
Predestinata a lasciare
Per legge di natura
Una dote di silenzio
Ultimo tremito di candela, oh sera!
Sul mare insanguinato di garofani
In lode che si lascia morire
In solenne liturgia di scrittura sacra di libri
E nel silenzio che il tempo merita.
Capo d’Oelando, 29 Marzo 2020