“Diario pubblico”
di Giovanni Torres La Torre
Al Maestro Calogero Giallanza
“Insieme, ogn’uno con la propria solitudine
nel patto con la vita”,
sussurrò ombra musicale di flauto traverso.
“Un attimo”, annuì con grazia di sempre
la luna, “di luce infinita illumino il tuo viaggio,
prendo per mano il tuo notturno
nel ricordo che ci sono amori
che non si dimenticano del tutto
e che la musica riesce a raccontare”.
“Conosco quei nidi nascosti di suoni e silenzi”,
confidò, lusingata, levità d’ombra,
sostano là ove il sogno
continua il suo monologo interiore”.
Di rimando, la bella signora:
“Voci della storia,
meritano di essere rivissute, oh notturno d’ombra!
sommessa grazia di emozione
la segno nella memoria”.
Disparve dietro nuvole di note in uno scialle di seta
perché non si disperdesse
la trasparenza inquieta
di quella camicetta bianca.
Capo d’Orlando, Maggio 2020