Notturno di gelsomini

di Giovanni Torres La Torre

Vocazioni armoniche squillano con fiati lontani,
evocano leggende dell’anima, essenze fragili
di notturno di gelsomini
con eterna figura di orlo dorato
di collare di luna in cerca di lucciole
nel campo che sconfina verso il fiume
e le note del pianoforte di Gelsomino Senza Tempo.

Si può immaginare siano
traslazioni di note dell’anima,
trombe e flauti che vagolano per la valle;
nel sogno non si lasciano svanire
altre cadenze di bellezza immaginifica
di pitture con prati fioriti ed erbe medicinali,
di giallori di margherite e altre risonanze
di colori di Plinio.
Si può anche incontrare, da quelle parti di acque di mulino
un castagno con silenzi nascosti di ricci
o di altre siepi arabe
con intagli materni sui lenzuoli di lino,
o altri angoli di ricami in delirio
a raccontare una passione di volo di farfalla,
il salto veloce di una ninfa, nuda nel piede
al guado per altra riva.

Una intensità di muschio rabbrividisce
a movimenti di sonorità che scorrono
in memoria di una conchiglia.
Anche gli oleandri, o altri compagni di strada,
perso il nome nella lontananza della diaspora,
allineati come in una magia orchestrale
sospirano nella chioma di una ginestra
vicinanze assenti che bussano alla vetrata
nell’ascolto di una nota danzante,
stella del desiderio
che imperla il coraggio degli occhi
dei registrati dalle emozioni.

Gelsomino Senza Tempo
soggiorna all’anagrafe di mondi
che non ci sono nei colori che si conoscono,
al passo di andare corre la terra battuta dal viandante,
un pentagramma parallelo di quei nottambuli d’Arabia
suona la sua viola,
sconfina agli improvvisi singulti di note,
ombre di figure che si tengono per mano:
forse languori della notte e della luna,
dorature del loro sognante notturno.

Un sospiro che affoga
si avvolge in un calice di vino,
disegna con le dita i profili delle montagne,
il basso delle vigne e degli ulivi
nelle intensità varianti di foglie,
una improvvisa e antica astrazione di luce
che scende dagli occhi e si ritrova a valle
in rispecchiamento di cristallo.

Capo d’Orlando, Aprile 2019

Giovanni Torres La Torre, Gelsomino senza tempo
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