Dall’oscura foresta di Giovanni Torres La Torre
in memoria di
Anna Frank
I
Dall’oscura foresta
vento di cattivo augurio
di cui il mondo ha conosciuto
il nome di sventura,
giunge a scuotere i platani
delle città d’Europa,
altri alberi e lampioni
e scantinati che cercavano scampo
al terrore dei giorni,
quando per le strade
le armi dei nazisti e dei nostrani
andavano a caccia di ebrei
e altri innocenti malvisti
dalla tirannide.
Quel vento ulula ora
anche con voce di poveri disperati,
odio per altri poveri
mentre suprematisti planetari
intossicano le parole che corrono veloci,
armano mani plebee e proletarie
con pietre e clave e minacce di pistola,
cingono con filo spinato
fiumi e montagne
avvelenano pozzi d’acqua
l’inchiostro dei libri,
il fiato di cantare di poeti e giornalisti
e il suono delle campane e l’incenso santo.
II
Noi che siamo superstiti a un tempo di massacri,
portiamo per il tempo che rimane
il tuo nome e i numeri marchiati sulla carne
nel tabernacolo della memoria.
Un fiore nel bicchiere posto a guardare
la luce della finestra che ti fu negata
e una foglia aperta tra le pagine del tuo Diario
e un petalo di rosa ancora capace
di un battito di cuore e del sentire
sete di ragione e parole,
li ritroviamo sempre in luogo
ove la memoria custodisce
anche la sacralità del silenzio e della solitudine,
parole dei tuoi quaderni,
speranze della tua breve innocenza.