Di Giovanni Torres La Torre
Che amore è
che merita respiro vegetativo,
creatura di quale divinità della terra
di occhi di rosmarino?
Cerca e ricerca, al fiume
è sempre quel silenzio
di inquieto gelsomino
che più non chiama?
È sempre quella spina
della giovinezza antica
ciborio tamburello di farina
sangue a rivoli?
Musica traversa di canna
da quale fremito sei nata
e che macerie canti
di quali mura?