Oh luna, di quando sublimi con la tua luce!

Giochi di richiami,
il telaio del tempo trama una storia
brano dopo brano
i gesti
nel viaggio della navetta
cercano l’ infanzia del tempo
perchè torni a dire
dove il cielo della vita
ha custodito i nomi del turchino
e di oroscopi

È allora
una lunga cullante nostalgia,
– oh luna di quando accarezzi con la tua luce! –
a saldare le schegge
degli scavi archeologici dell’anima
carne di passi e suoni e voci
prima che i piromani divorino le farfalle
ogni danza di ali
nel tremare i brividi dell’altalena
che travalicano la collina
oltre il sentiero
spezzato e in vocazione di precipizio.

È nel nulla, giro dopo giro
lamentazione di periferie parigine di giostrai,
che svaniscono le separazioni
di ogni rumore di fiati musicali
e povertà di stoviglie e maestosi silenzi
affidando a te, oh astro mielato
impalpabile e sfuggente !
tutte le pene del mondo
ogni sogno e desiderio
perchè tu possa amare la sete
della tua stessa luce
almeno per una notte.

Laboratorio dei linguaggi Torres-Ripoll

Ph. archivio Silvia Ripoll

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