IN MORTE DI NELSON MANDELA
di Giovanni Torres La Torre
Nel suo viaggio di luci e ombre
la luna corre ad avvisare
gli abitanti delle terre del Natal
quelli degli altipiani stepposi del Karru
e dei Monti dei Draghi
le acque del fiume Orange
e i sepolti vivi delle miniere d’oro e uranio
di Johannesburg e di altre tane:
il messaggio di dolore al popolo del Sudafrica
è per la morte del grande padre della Nazione
Nelson Mandela.
Milioni di braccia
nella capitale
nelle baraccopoli delle citta’
in ogni villaggio
alzano al ritratto sorridente
fiori canti e preghiere:
mai più lutti ingiustizie e razzismo
mai più bambini senza latte senza scarpe e senza libri
e madri e figlie violentate
da criminali d’ogni risma
mai più schiavi nelle miniere
pesi di catene e pietre
carovane di uomini venduti come bestie
e sudari e celle di morte.
La nostra terra non vuole piu’
pozzi di acque fangose e tetti di lamiere
veleni nel sangue
nè ladri e briganti a sventolare bandiere.
II
Non sono però ancora finiti i tempi della sofferenza
nel continente africano.
Incombono ancora urla di massacri
e il futuro è opaco.
I sopravvissuti dell’Apartheid e di Soweto
uccelli e musiche di fiati
intonano cori di ringraziamento
ai ritratti di Tata Mandela.
III
Hamba Kahle
addio compagno.
Torna alla terra eterna che ti fu madre
in solitudine e contemplazione.
Scorrono le acque e volano gli uccelli
nascono vivono e muoiono gli esseri umani
lasciando un grande sogno:
il diritto alla liberta’
sempre da difendere e conquistare ogni giorno.
Addio Nelson Mandela.
Capo d’Orlando, dicembre 2013