LUNA GIALLORE DI CRISANTEMO
di Giovanni Torres La Torre
Luna giallore di crisantemo
cavalcando zoccoli premurosi
accarezza il respiro dei fieni.
Nel tempo che le sospende
indugiano costernate
memorie di amorevoli ritratti
ma invano
altre lune di conforto
indorano le pietre delle case
e sospiri si nascondono
nel fondo ancora sognante
di pozzi di passate stagioni.
Più in la’
scorrono acque di cristalli
giungendo da lontana parte
pura bellezza di melodia
musica a bassa voce
che al silenzio
lascia in dote fili impigliati
cifre nominali d’alfabeto
al lino di lenzuoli dell’ultima dote;
scendono gorgogliando da quei pianori
ove le ultime stelle
cadendo hanno perso il desiderio.
Eppure, alitano ancora sussulti
sospesi tra pause
dell’autunno in attesa d’altra fisionomia
che ancora non prende profilo di parola.
Verso l’obblìo stanno per andare via
gli anni dell’infanzia ridente
non sentiranno più gemere i frumenti
né il tremore dei ghiaccioli
ai rami intirizziti del bosco
né l’ululato del vento
che aggomitola nel sonno paure di bambini.
II
Segnale d’antico lume
sfogliando pagine mielate da leggende
implora affacciandosi alle palpebre della sera:
−oh falce di luna
vela di bagliore
divina cacciatrice di misteri
luna piena dei respiri conclusivi
dei rimpianti e dei sentieri dimenticati
o usurpati da false mappe catastali
dei nidi superstiti
e nascosti nell’abbraccio del bosco
oh falce di luce nel biancore del tuo ermellino
torna a bussare alla solitudine delle porte
generosa e di perfetta misura
come nella notte dei primi amori
con la tua brocca di vino.
III
Alla soglia un tempo ospitale
del rifugio degli antenati
viene in visita il tuo lume:
alle pareti unghiate nella calce
dormono numeri di ricorrenze dimenticate
cartoline di viaggi per mari vaganti.
Spento il focolare
riposano il forno e i calendari
dell’ultimo frumento e della rosa del pane.
Morti nelle lunghe attese
il cane e il gatto
vuoti i nidi sotto le grondaie
muti i gufi e le amate cicale.
La ruggine ha saldato per sempre i chiavistelli
e i ricami dei ragni, i lumi a petrolio
e il muschio, le pietre sconnesse.
Resta il segnale dei passi per dove tornare
chiaro tra timide erbe
e il rimpianto, grappolo di gelsomini
ancora appeso al chiodo della tua luce
oh luna, amorosa compagna.
Settembre 2013 –Gennaio 2014