Fratello schiavo
Riposa.
Non mangeranno più la tua carne
Groppi di sete e fame
E negrieri e tiranni
Contrabbandieri delle speranze
Incendiari di tane di stracci.
Fratello schiavo
Riposa.
Maledico a nome tuo
Le Istituzioni di ogni democrazia
Che lasciano morire
Per un tozzo di pane
E una stizza d’acqua.
Fratello schiavo
Riposa.
A nome tuo maledico l’ indolenza
L’ipocrisia di lacrime
E fiori di carta
E i lupi mannari
Di ogni chiesa.
Fratello schiavo riposa.
Riposa tra le radici che ti somigliano
E rigagnoli che cercano il mare
E fioriture di oleandri
E parole della nostra anima
E canti della tua terra
Che ti ha perso per sempre.
Fratello schiavo, riposa
E non perdonare nessuno.

È il suo tempo e dona la chioma
Scompigliata da ogni vento
Alle ferite sotto il cielo
Di pietre di castelli.

A quelle vertigini di uccelli
Può accarezzarlo
Una voce di flauto
Desiderio di saluto di fazzoletto.

Laboratorio dei linguaggi Torres

Profumo notturno che resta desiderio

Ovunque un sentiero conduca
al dosso o a pendii violetti
in attesa a volte vana
esplode l’ estate dell ‘ origano.

Gli antenati con i suoi ciuffi
tingevano di rosso-bruno la lana
o condivano il tè
ma è il profumo notturno che vive in desiderio.

Laboratorio dei linguaggi Torres

Dove sia tramontato
nella massima declinazione
e quando è tornato
non c’eravamo.

Eppure ritma la vita
di percorsi di glorie di semi
incertezze di carezze
e grandigie di malandrini e tiranni.

Amare la sua luce
anche con disperazione
è una bella metafora
sentiero impervio del desiderio.

Laboratorio dei linguaggi Torres

Rapisce
Abbracciando ogni cosa
Nelle sue diverse forme
È una emozione che soffoca
L’alito della parola
Carezze e paesaggio di sentimenti
Suggeriscono che non si è mai soli
Guida un linguaggio
Manipola flauti di cannicci
Ai bordi di infinito
Deduce, segnala la bellezza
In fatica della sua ombra
In trasporto di corpo.

Laboratorio dei linguaggi Torres

21 Giugno 2021

Dolore e rabbia.

Condoglianze alla famiglia e vicinanza ai lavoratori in lotta.Dichiarazione del Presidente nazionale ANPI sulla morte del sindacalista travolto da un camion davanti ai cancelli della Lidl di Biandrate (NO)

La morte di Adil Belakdhim, Pagliarulo: “Non è questa l’Italia per cui hanno combattuto i partigiani”18 Giugno 2021″La morte del sindacalista Adil Belakhdim travolto da un camion davanti ai cancelli della Lidl di Biandrate, nel Novarese, è intollerabile, e dà la misura della tensione quotidiana che regna nel mondo del lavoro in questa delicatissima fase di ripartenza. Nessuna ripartenza sarà possibile senza condizioni lavorative decenti e dignitose, rispetto dei lavoratori e dei loro diritti. Deve finire il tempo in cui l’unico valore di riferimento è quello della produttività, a scapito spesso della vita, come dimostrato dai tanti incidenti di questi ultimi mesi. Esprimo il più profondo cordoglio ai familiari di Adil, ma so che è insufficiente. Non è questa l’Italia per cui hanno combattuto i partigiani. Occorre un cambiamento reale e immediato delle relazioni industriali ed una svolta vera in politica economica e sociale che ponga al centro la persona, la sua dignità, il valore del lavoro umano”

Gianfranco Pagliarulo

Presidente nazionale ANPI

Balbuzie della scrittura
cerca balsamo alla ferita
ma quale musica,in supplenza
vagola per mari e cieli
attribuendosi responsabilità di rappresentanza?

Inedite cose
e strade senza nomi
afasie si affannano taciturne
su mappe ignote
a connettere amori e massacri incompiuti.

Laboratorio dei linguaggi Torres

Oscilla la luce
sull’onda lieve a riva
presto sarà Teti
invocata a mostrarsi
nel rito che inizia la vita del mare
e in compagnia delle nereidi
in cerca dello Scoglio della formica
scivolando sulla spuma di gelsomini marini
con esperienza e semplicità
di carezze di delicati amorosi riti.

Il flauto di Eolo
non è mai andato via
lascerà così a quell’accompagnamento
altri arrivi di percorsi di esplorazione
un nulla di altro mai svanito
sinfonia del mare
pura di silenzi quieti di onda
inerzia in sua metafora spirituale
nome del nome in frantumi di specchio
di pagine dimenticate.

Laboratorio dei linguaggi Torres – Ripoll

Ph. archivio S. Ripoll, Tirreno

Giochi di richiami,
il telaio del tempo trama una storia
brano dopo brano
i gesti
nel viaggio della navetta
cercano l’ infanzia del tempo
perchè torni a dire
dove il cielo della vita
ha custodito i nomi del turchino
e di oroscopi

È allora
una lunga cullante nostalgia,
– oh luna di quando accarezzi con la tua luce! –
a saldare le schegge
degli scavi archeologici dell’anima
carne di passi e suoni e voci
prima che i piromani divorino le farfalle
ogni danza di ali
nel tremare i brividi dell’altalena
che travalicano la collina
oltre il sentiero
spezzato e in vocazione di precipizio.

È nel nulla, giro dopo giro
lamentazione di periferie parigine di giostrai,
che svaniscono le separazioni
di ogni rumore di fiati musicali
e povertà di stoviglie e maestosi silenzi
affidando a te, oh astro mielato
impalpabile e sfuggente !
tutte le pene del mondo
ogni sogno e desiderio
perchè tu possa amare la sete
della tua stessa luce
almeno per una notte.

Laboratorio dei linguaggi Torres-Ripoll

Ph. archivio Silvia Ripoll