La dimenticanza ha maturato il bel fiore della memoria

di Giovanni Torres La Torre

agli artisti
e ai curatori della mostra

 

Alla casa dei libri e della “Vita e paesaggio di Capo d’Orlando”,
si ricordano ancora i nomi dei Carusi di Tono Zancanaro,
ora in età grande, e di altri partiti per un lungo viaggio.
Oggi è in mostra un’altra vita e un altro paesaggio, con foto d’arte.
Entrando, si sporge nel saluto dalla targa che lo richiama,
il nome di Federico García Lorca, – geme il gelsomino
in sua memoria, con gli occhi ancora chiusi,
assente il biancore dell’innocenza e dell’inquietudine –.
Eppure, una voce che non ha perduto il cuore
e riesce ancora ad ascoltare il suono delle campane,
chiede a chi varca lo scalone: “Cosa cerchi nell’ora di poca luce?
Se cerchi la vita devi andare ove si miete il grano,
nei crocicchi della città, alle vetrine dell’odore del pane,
al corteo funebre del giorno, all’ultimo sposalizio
che sfila per il viale, nel tempo che si recita
la morte e la vita”.
Il visitatore risponde: “Fratello mio per grazia di parola!,
ho tanto amato la tua poesia, che ancora dura
in battito di cuore, qui vengo a trovare la memoria del paese che ho amato,
in immagine di sogno e di arte, le prime case basse nei quadrivi,
la timidezza dei fiori ai balconi, i giardini di limoni,
il vociare dei bambini nel cortile della scuola,
gli oleandri delle case popolari, le arance amare di Piazza Matteotti,
i numeri dei portoni e i nomi delle strade.
Torna la voce: “Verrò con te, a saperli cercare, se ascolti il mare,
e il silenzio che racconta,
senti ancora anche i nomi delle barche quando tornano,
e dei pesci strillati per le strade con voce cantante;
puoi anche guardare le Isole di Cristallo, vicine e lontane,
il volo dei gabbiani quando si librano dalla montagna,
verso il faro spento nella palpebra,
giocando un giorno della vita, un giorno del viaggio
e altro giorno di azzurrina onda infranta”.

II
Le opere della mostra rintracciano il ritmo della vita con ombre d’acqua,
il volto della bella luna quando l’innocenza cambia luce e allegria
e sotto le stelle a baldacchino una vela attende amori fuggitivi;
spuma d’altra stagione
rapisce ali di gabbiano
mentre altri, avvolti in biancore di scialli scrutano l’infinito.
E’ una emozione nascondersi
nella gola profonda e generosa di un giglio,
rimpianto che scolora a ripensare la bellezza della vita che è andata via
ma che ora ritorna perché la dimenticanza
ha maturato il bel fiore della memoria, luna amorosa di nuova vita
immagine e bellezza della stella cadente, inganno che si rinnova
nella notte del desiderio.

Capo d’Orlando, Pinacoteca Comunale, Febbraio 2018

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