Si possono ancora imbastire sogni

Sinfonia del mare

di Giovanni Torres La Torre

Non c’è sosta allo svanire della luce
del vento appena giunto in sussurro
un lamento, quasi, che chiama
somiglianza vaga di cavallo bianco
avventurosa fuga
cui affidare parola di speranza
in cerca delle orme del senno perduto.

Calore di mani stringe nel saluto
arrivo e partenza di altra onda
confida silenzi
indaga da quale parte illanguidisce l’orizzonte
giudica che non possa ancora spegnersi
senza aver riferito messaggi di divinità
a rituali che accarezzano tenerezze
e giochi dell’infanzia lontana
che rincorrono fiumi.

Il volto dell’amore e del tempo perduto è in ogni luogo.
Si possono ancora imbastire sogni
e scrivere poesie per grandi amori
e fatiche di formiche.
Non è umana bellezza, dopo Auschwiz
lasciare il passo alla morte della parola
sarebbe un altro Olocausto
perdere l’esperienza del linguaggio
forma profetica di ogni opera d’arte.

Quel vento tornerà a cercare l’orizzonte
là ove rimasto intento
a non smarrire i profili delle Isole di Cristallo.
Immagine di flusso di coscienza sorregge il silenzio
che si espone in ampia sinfonia di ultima luce.

Si accosta una pausa con voce di lontananza
si consolano negli abbracci le montagne
prima di declinare verso la marina per interrare radici.

Inquiete ombre e le nuvole non tracciano confini
il passato ha il suo futuro nel guardare gli stessi lumi
nel cielo benigno che dispone immutata immagine di sogno
ma antica saggezza profetizza che nessun amore
ridarà vita alle lucciole.

Capo d’Orlando, 16 Febbraio 2019


 

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