di Giovanni Torres La Torre
L’infinito che cerchiamo
risiede nei giardini dell’anima
col nome di magica figura di astronomia
amica dell’avventura del navigante.
Le sementi di quella terra di desideri
dispongono di tanta innocenza,
in ogni zolla possiamo trovare una elegia
o il canto del grillo o della cicala,
la parola della fatica di vivere
e il suono di ogni altro crepitìo
quando il chicco si spacca nel cuore
per fuoco di avversi destini.
Nel bel mezzo della vita
a tirare consuntivi si possono ancora ascoltare
sospiri di gigli fuggiti in cerca dell’incanto
quando la bellezza ricama i suoi fremiti
e la vita mutante mostra i suoi diversi profili
ma tutti vivono nei giorni
che ingialliscono nell’argento degli specchi
e nell’oro degli stessi imperi.
“Si spendono insieme, quelle facce
e si cade o di petto o di schiena”,
assicura per qualche soldo la chiromante.
Capo d’Orlando, Gennaio 2019