di Giovanni Torres La Torre
A Claudio Magris, per il suo
Infinito viaggiare
Creatura misteriosa, oh luna!
la poesia cerca il suo nascondiglio,
ascolta la voce quando il tuo lume
ammicca a timidezza di brusio;
passo di sinfonia di spuma
tra tenere erbe
affida alla ricamatrice destini di foglie
e quei nodi di lettere di sterpi
per il petto della camicia
di Federico Garcìa;
“L’ombra della mia anima
fugge in un tramonto di alfabeti”¹
verso il mare lasciando a riva
altra passione dell’anima antica della vita
metamorfosi di velo che giunge
del più sperduto chicco di spiga.
Dal canneto, con tremore di pennacchi
un coro confida all’ascolto dei luoghi
altri lamenti del Museo sonoro
del Bosco della Memoria,
del cantastorie girovago Ferrandino Mezzo Senno,
ombra inquieta di un’altra vita in cammino.
¹Federico Garcìa Lorca, “La sombra de mi alma huye por un ocaso de alfabetos”.
Capo d’Orlando, 25 Aprile 2019