Ovunque tu giunga, oh Luna


di Giovanni Torres La Torre

Ovunque tu giunga, oh Luna!,
il volto che mostri ti assomiglia
e nell’eterno che si ripete
di amorevole vita, mai perso
si rinviene nel giallore di tuo fiore
il respiro odoroso di prato e glicine,
la luce linda di specchi di mare,
di brezza di vento che accarezza
respiro di suono,
languore di volto nel fiato che si affanna
in fatica di polmoni di organo a canne.

Deve esser stato velo tra i capelli
prima che giungesse, furente
dalle Isole del Vento
e onda dopo onda, racconto fragoroso
di avventura di mare.

Giunto a riva, sulle guance di Luna
a occhi chiusi si mette a cercare
la bellezza della creazione,
ne accarezza il respiro con fatica di remi.
“Sono venuto a rapirti”, sussurra invito
a salpare nel segnale tremante
di lontananza infinita.

Sulla marina, dalle parti che si perde
in confini di canneti, all’orizzonte
voce di gabbiano chiama il bacio di Venere.

Violetta di Parma finge di morire
rifugiandosi in altro silenzio di carezze.

Capo d’Orlando 28 Maggio 2019

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