Notturno a Lampedusa

NOTTURNO A LAMPEDUSA

di Giovanni Torres La Torre

Parole che si dicono
a bocca chiusa
come la negazione di un bacio,
approdo di un desiderio
lungo una linea costiera
sponda di attesa
e profumi di antiche serenate;
nessuna voglia di ferire il silenzio
per accennare d’essere vivi
nel tempo della solitudine dei nidi.
II
– Lascerò che arrivi
il riposo della sera -,
pensiero senza via d’uscita.
Alla donna che moriva
altra madre dell’isola
offriva la consolazione
di un antico lamento
mentre la luna era già là,
notturno funebre e sillabe:
aveva lasciato al loro destino
miraggi mobili,
racconti del villaggio
e sussurri di granelli di sabbia,
sospinti dal vento
che aveva rapito miraggi
di torri di argilla e sale
dell’antico Egitto
suoni e racconti
di oasi di palmizi e uliveti,
sollievo delle carovane;
era lÃ
sull’isola della speranza,
astro splendente nella notte della morte,
in punta di piedi
entrando a teatro, a scena aperta
quando fu chiaro che la donna
non sentisse più
il grande concerto delle cicale
che ammutivano,
il rullio dei tamburi degli antenati
il grido lugubre di un uccello assetato.
Osiride contava le sue vittime:
364, 365, 366.
La donna non sentiva più
il profumo di erbe e fiori
che mani pietose adagiavano
come palpebre
sul lenzuolo improvvisato.

III
La Grande Mietitrice
con la sua falce d’argento
era entrata dalla finestra
del Mediterraneo
dopo deserti di sete
col suo mantello dorato
e svelandosi nella voce:
– E’ ora di andare -, sillabò nel pianto
mentre nell’infinito cielo
un misterioso spartito
riduceva il grande concerto
al suono di un solo canto di pianoforte
spegnendo le altre stelle.

IV
Il tremore delle foglie
con le sue note incantate,
verso l’alba
s’era fatto rugiada,
e la donna si affacciò
con occhi di agonia
sull’orizzonte del mare della lontananza
sospirando il profumo dei gelsomini.

Di lei, dopo
cercarono il nome del volto
ma non c’era più ombra
eppure le madonne piangenti
erano sicure di averla vegliata
nell’ultimo sonno chiuso nei colori
dello scialle del paese natale.

Ottobre 2013 – giugno 2014

(Strage di Lampedusa, 3 ottobre 2013, 366 vittime)

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