IL NOME DI DOMANI
di Giovanni Torres La Torre
a Stefano Lanuzza
Speranze si rincorrono,
onde di inconcluso giorno
confondono di luce e ombra
la risacca
e la vita si allontana
stanca di chiamare
il nome di domani.
Non c’è rarità di fiore
sul petto di fine stagione
che ripaghi quel tempo,
ultimo volto amorevole d’aquilone.
Non c’è voce né musica
che in quest’ora assomiglino
all’incerto cantare
di quel vento di bandiere,
nell’autunno che dorava
filari di racemi nell’ultimo stupore.
II
In calici di amaritudine
umanità e leggerezza
i saggi di quelle leggende
al morir del giorno
vaneggiano ancora
sulle avventure
del fantasioso cavaliere
don Chisciotte della Mancia
e di altri anonimi protagonisti
di glorie dimenticate.
Sbiadito è l’inchiostro
ai fogli dei diari di quei visionari
che appaiono
nei giorni della disperazione
le ultime fuggitive bellezze
di fantasmi ancora inquieti
che si contendono il passo
della ragione e della poesia.
Capo d’Orlando, ottobre 2014