Gendarmi di ferro nel paese della mezza luna

GENDARMI DI FERRO NEL PAESE DELLA MEZZA LUNA

di Giovanni Torres La Torre

I

Ardono ancora le lucerne
quando dalle finestre
un nome
con grido di dolore
agita le tende,
vento che scompone
improvviso di furore
incompiutezza di sogni,
avventure di vele
in ansia di salpare
sfidando i giorni furenti
della tempesta:
– libertà, libertà!
il nome che non muore.

II

Perse le stelle,
nel giorno che già viene
battono i portoni
dell’alba ancora innocente
gendarmi di ferro
mentre nelle redazioni dei quotidiani
altri affaccendati mettono la mordacchia
alla fatica delle rotative.

III

Le erbe, ancora intirizzite dal gelo
si spezzano nei giardinetti di Istanbul:
sono scesi dalle montagne
i lupi
per accordarsi al branco della soldataglia
a caccia di giornalisti.

IV

Torna all’emozione del ricordo
il nome del poeta Nazim Hikmet,
la tristezza del suo albero di noce
tagliato e venduto
– la loro vita è ora cenere –
mentre da altre lontananze di esilio
giungono le parole
di Elif Shafak e Orhan Pamuk.

V

Distanziandosi dal nido
– notte di mezzaluna dolente –
versi di uccelli notturni
sfuggiti ai roghi,
si spostano a nuove cime di vertigini
e alzandosi a vocazione di altra luce
con parole di rimpianto e speranza
parlano del giovanile amore di libertÃ
che rivive.

Capo d’Orlando, 15 dicembre 2014

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