Categoria: Arti figurative
Prof. Maria Rosa Vitanza
I versi sono i colori di un animo inquieto, sono storia e mito ma sono anche visione di una natura leggiadra che offre emozioni con nuances che l’artista riesce a cogliere per raffigurare il proprio linguaggio. Versi e immagini in un lavoro polivalente per migrare, in maniera alternativa, dall’intensità della parola alla sperimentazione della pittura, nella quale l’artista rinasce e crea nuove performance laddove i colori ottenuti dalla lavorazione di prodotti naturali riportano alla mente splendori d’altri tempi.
Torres, abile nel fruire della parola pura, la fa veicolare nella pittura e nella scultura ed ha elaborato una composizione artistica in una perfetta armonia di pittura e versi.
Due opere di Giovanni Torres La Torre dal titolo Il senso dei misteri eleusini, i versi si proiettano nella pittura e, sulla base di un volto di Ripoll, trasferiscono magicamente il lettore su un piano altro, in una dimensione mitica e davvero epica, rielaborano il sentimento della bellezza antica trasfigurandone le caratteristiche con un lavoro che presenta canoni e tecniche innovative.
È questa una poesia tridimensionale nella certezza dell’artista che la parola può assumere valore assoluto dopo la sublimazione della bellezza dell’arte classica, che di per sé è mito di un tempo lontano, senza però che essa perda la sua essenza nell’attualità laddove viene perpetuato il valore essenziale pur nelle diverse modalità.
Creatività è la parola d’ordine di un artista completo che scarnifica le sue emozioni e le ripropone nelle diverse forme di arte che, nel loro alternarsi, danno vita a raffigurazioni polivalenti pur nella coerenza del messaggio.
Il volto è il simbolo primario di questo percorso artistico: volto come bellezza autentica e originale, bellezza raffigurante e raffigurata che si nutre del dare e soprattutto dell’essere e si manifesta nelle elaborazioni corrispondenti.
Il mito emerge dalle parole e si trasforma nella tecnica pittorica, nella fusione dei toni laddove i colori tratti dalla natura, creano sfumature, chiaroscuri e riflessi che compongono la migliore pittura, emotivamente incontenibile, sempre euritmica e melodiosa e, sul pentagramma dei versi e dei disegni, si sprigiona l’estasi delle emozioni.
Superstiti di massacri
bussano alle nostre inquietudini
in cerca di nuovi orizzonti,
si offre un soccorso
o si aizzano i cani.
In ogni caso, gli smarrimenti dei giorni
sconnettono le certezze,
i sistemi di segni costitutivi della vita,
solidità di architetture di desideri
di soglie esistenziali ai varchi quotidiani.
Amiamo le bellezze delle metamorfosi
oltre ogni stupore,
ma la disperazione intorbida
trasparenza di luce,
offusca ragione e sentimenti.
Ma su quella linea bisogna trovarsi
in soccorso reciproco,
con sostegno di fasciame, ossa e carne
e traslazione della comune umanità,
smontaggio e ricostruzione dell’esistere che continua.
Centrocopie e Mondadori point
Esposizioni permanenti Torres-Ripoll
Uccelli del paradiso
possiedono bellezza di ali
che si può concedere
alla visione di infiniti silenzi,
di quando intrecciano azzurrine melodie
in tremiti sottili di variazioni.
Il senso pieno o smerlato
in congiunzione di voli
e la mobile geometria delle scienze dell’universo,
cercano in quel cielo
la nostra trasparenza
che finge, per mercato di vivere
di non conoscerne il nome.
A sera che verrà,
scende dalla luna
a denudare le sue fasciature
un nascondimento
in sofferenze di carezze
e un sogno
di un sogno nascosto alla palpebra di un lumino.
Altrove, smielata dai tempi
lunghi del suo languore,
risonanza di flauto,in scrittura, fa capolino
presentando il saldo del ristoro
alla manica larga larga di grazie di donna metamorfosi
che par venuta a offrire al viaggio
un soccorso cangiante di mappatura.
All’enigma di partire ineguale al risaputo,
voci misteriose di uccelli notturni,
dal bosco di Ducezio e cun multa bastanza
svelano pensieri di sottolineature
e vaghe tracce di devianze
a margini di punteggiatura
come sventura di precipizio di stelle.
Riprende fisionomia
la dimensione del tempo dimenticato
di bagnarsi le labbra
al calice di dionisio,
a leggerezza amorosa di foglia
che si lascia andare
al respiro lieve del glicine.
Nell’accadimento del sublime
che svolta l’angolo di partire
un corteo di alberi di paesaggi umani
incorona di alloro
di grafemi e fonemi
il silenzio che rimane
nel possibile e nell’impossibile del suo eterno.
14 .11. 2020
Luce di sua luce
lascia il candore dell’alba
ad altra purezza di fiato,
si fa squarcio di velo
per accogliere
debiti segreti di nuovi amori.
È la vita che continua nel paesaggio,
trovando attese incompiute di spiragli
la sinfonia del giorno
alza stupori di vegetazioni
con trecce di more in desiderio di labbra.
Roveto ai margini di Trazzera Marina
Dormono ancora le mani
e i fiori
e teneri colori di tappeti d’erba,
la luce che appena traspare
e cerca un nome da leggere,
dorme sonno innamorato
sotto il guanciale
e giallore di luna in tepore,
dorme gelsomino innamorato,
sino all’alba, quando arriva
l’ora di andare.
Esposizioni permanenti Centrocopie e Mondadori point,
Capo d’Orlando
Dal silenzio alto delle rocche del Rosmarino,
il flauto di Pan
si lascia andare
per umidità di rivoli
si espande al basso delle acque
nel primordiale silenzio di riva del Tirreno
in vocazione di ascolto di canto di ninfe.
Potenze terrene e divine
vagano da quelle parti
in tremiti di eco di canneti
che rincorrono vergini odorose di muschio
nel gioco dello smarrimento
con umidità di sentieri
e voci di pastori e di capre sacre.
Altre ombre di belle gambe
muovono orme leggere di passi
in ascolto di belati visibili e invisibili
che anelano a congiungimenti divini di poesia.
c’è posto da quelle parti di silenzi e parole
per fantastiche visioni
in desiderio di giochi di foglie.
S. Marco d’Alunzio, Torrente Rosmarino, Messina.
Si può dire che la bellezza di un volto
non sia solo una particolare fisionomia
ma, ancor più
una specifica qualità di desiderio di esser vista
come trascendenza di una realtà.
Essere guardata, si chiese foglia d’autunno,
è forse voglia di mostrare,
anche cadendo, una presenza nascosta,
un occulto di me
che era vita e che muore.
La bellezza, rispose l’indovina
leggendo emozioni di nervature di foglie,
non è soltanto stato di esistenza formale,
ma quel desiare trasfigurante
di ombre e luminarie.
Inferi e superi, proseguì, di amori
di tenebra e luce, li visse Persefone:
per rinascere bisogna morire,
gioco umano e divino
è il senso eterno dei misteri eleusini.
esposizioni permanenti
Centrocopie e Mondadori point, Capo d’Orlando
Dove nascono e muoiono le foglie
nella luce delle loro stagioni
quegli anni
sono doni in catacresi.
Si tengono per mano sulle chiome
nei tempi dei possibili amori
dialogano in ogni sinfonia
delicatezze di tempi di natura.
Armonizzano il loro essere o non essere
a volte con espedienti,
cercando complicità per vivere un delirio
di cui non possiedono l’identità per definirlo.
Raggiunto il congiungimento con Arianna,
un gioco musicale in libera uscita
troverà la sua quieta
nella generosità vitale della terra.
Parco di Scafa, Capo d’Orlando, Messina, 2.11.2020
Mondadori point e Centrocopie,
esposizioni permanenti Torres-Ripoll